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Il rapporto di World Economic Forum e Ellen MacArthur: se non si cambia, nel 2050 gli oceani avranno più plastica che pesci.
Applicare i principi dell’economia circolare al sistema degli imballaggi in plastica potrebbe trasformare l’economia del settore e ridurre drasticamente le esternalità negative come la dispersione negli oceani. Questo, in sintesi, l’ultimo rapporto congiunto del World Economic Forum e di Ellen MacArthur Foundation.
The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics, questo il titolo del dossier, fornisce per la prima volta una visione dell’economia globale in cui la plastica non diventa mai un rifiuto e evidenzia i passaggi concreti per raggiungere un cambio di sistema. Il rapporto è stato stilato in seno a Project MainStream, un’iniziativa globale e multi industriale che punta ad accelerare le innovazioni che possano mettere in atto l’economia circolare.
Lo studio riconosce che, mentre plastica e relativi imballaggi sono parte integrante dell’economia globale e apportano molti benefici, le loro catene di valore attualmente comportano svantaggi significativi. Gli analisti hanno rilevato che la maggior parte degli imballaggi in plastica viene utilizzata solo una volta. In questo modo, l’economia perde annualmente tra gli 80 e i 120 miliardi di dollari, il corrispettivo del valore del materiale per gli imballaggi. Inoltre, gli imballaggi in plastica generano esternalità negative per un valore, secondo l’Unep, di 40 miliardi di dollari.
Data la prevista crescita dei consumi, entro il 2050 ci si aspetta che gli oceani contengano più plastica che pesci (in peso) e che l’intera industria della plastica consumi il 20% della produzione totale di petrolio e il 15% del bilancio annuale di anidride carbonica.
In questo contesto, è necessario che la catena del valore delle materie plastiche fornisca migliori risultati economici e ambientali a livello di sistema, pur continuando a sfruttare i vantaggi degli imballaggi in plastica.
La Nuova Economia della Plastica, descritta nel rapporto, prevede un approccio basato sulla creazione di efficaci percorsi post-impiego, la riduzione drastica della dispersione in natura e la separazione delle plastiche dalle materie prime da fonte fossile.
Il raggiungimento di tale cambiamento sistemico richiederà notevoli sforzi di collaborazione tra tutti i soggetti interessati in tutta la catena del valore delle materie plastiche: le aziende di beni di consumo, i produttori di imballaggi in plastica e i produttori di materie plastiche, le aziende coinvolte nella raccolta e nel trattamento, le città, la politica e le ONG. La relazione propone la creazione di un veicolo indipendente di coordinamento per impostare la direzione, stabilire norme e sistemi comuni, superare la frammentazione e favorire opportunità di innovazione.
In linea con le raccomandazioni del rapporto, la Ellen MacArthur Foundation stabilirà una iniziativa per guidare la transizione verso una nuova economia della plastica, creando dialogo tra le parti.
Scarica il rapporto The New Plastics Economy: Rethinking the future of plastics
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