Questo post è disponibile anche in: Inglese
Rilegno fa partire la raccolta differenziata del sughero. 11500 tappi possono essere trasformati in un pannello isolante da 10 mq.
Anche stappare una bottiglia può essere un modo per celebrare l’economia circolare. In pochi lo sanno, infatti, ma Rilegno – il consorzio italiano per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in legno – raccoglie e ricicla i tappi di sughero per dare loro una nuova vita, sotto forma di altri prodotti. Basti solo pensare che con 11.500 tappi riciclati si possono realizzare 10 metri quadri di pannelli isolanti.
Fin dal 2009, Rilegno ha attivato a Torino la raccolta differenziata del sughero – nota con il nome di Tappoachi? – e a fine settembre è stato presente con l’Enoteca della Banca del Vino all’interno di Terra Madre Salone del Gusto, con un grande contenitore per la raccolta dei tappi di sughero. La struttura, progettata dal collettivo torinese Izmade, sposa la raccolta dei tappi di sughero con il riciclo creativo del legno: tanti elementi in legno di riuso si uniscono a formare un grande cilindro in cui è incastonata una fascia trasparente, da dove poter controllare il livello di raccolta. Al termine della manifestazione, i tappi sono stati avviati al riciclo e trasformati in pannelli per isolamento, oggetti artistici, calzature, prodotti per l’edilizia e strumenti musicali.
Rilegno è il Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno in Italia. È nato a seguito del decreto legislativo 22/97 e risponde al testo unico ambientale 152/2006 e successive modifiche. Rilegno ha il compito di organizzare e garantire il riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio di legno (pallet, cassette per l’ortofrutta, casse, gabbie, bobine per cavi) e di altri rifiuti legnosi (porte, infissi, mobili…) provenienti dal circuito cittadino. Riciclare il legno significa risparmiare energia, migliorare la qualità dell’aria e al contempo evitare gli sprechi. Il legno ha mille usi, per il comparto produttivo e industriale: una volta conclusa la sua prima vita può ancora viverne altre mille e diventare necessario nutrimento per l’economia circolare.
Add Comment