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Con il programma Net Positiva, distribuite ai pescatori cassette per la raccolta. Le reti poi vengono fuse e diventano tavole.
L’economia circolare collega il mare dei grandi porti e dei piccoli villaggi con le downtown metropolitane di tutto il globo. L’artefice di questo insolito collegamento è Ben Kneppers, imprenditore californiano residente in Cile, che ha deciso di costruire skateboard riciclando le vecchie reti da pesca.
L’idea di Kneppers è nata quando, assieme a due amici, ha notato quante reti abbandonate c’erano sulle spiagge. Da tempo voleva fare qualcosa per risolvere il problema degli oceani inquinati dalla plastica, e l’illuminazione è arrivata quando ha capito che poteva coniugare l’impegno ambientalista con la sua più grande passione: lo skateboard.
“Abbiamo pensato di combinare le nostre specialità: design ingegneristico, spinta verso lo sviluppo sostenibile e finanze, per fare qualcosa di buono”, spiega Kneppers.
Non ci è voluto molto a convincere i pescatori a riciclare le loro reti da pesca, ingombranti, pericolose e inquinanti. E così è stato lanciato il programma Net Positiva, distribuendo cassette per la raccolta e incentivando i pescatori a questa insolita raccolta differenziata.
Le reti vengono poi fuse e rimodellate in uno stampo che le trasforma in tavole da skateboard, pronte per essere vendute negli Stati Uniti. Visto il successo, la partecipazione e soprattutto l’impatto positivo sull’ambiente, dopo aver riciclato circa 40 tonnellate di reti in due anni, Kneppers e il suo team stanno pensando di lanciare un programma simile anche in altri Paesi.
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