Normative

Dispositivi elettronici, l’ecoprogettazione diventa legge

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Il regolamento in vigore da agosto: incentivi per chi progetta e produce pensando al riciclo. Lotta all’obsolescenza programmata.

L’economia dei prodotti elettronici diventa sempre più circolare. Dal 7 agosto entra in vigore il regolamento, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che definisce criteri e modalità per favorire la progettazione e produzione ecocompatibili di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), ai sensi dell’articolo 5, comma 1 del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

L’obiettivo del regolamento è creare un circolo virtuoso che renda sostenibile tutto il ciclo di vita dei prodotti elettronici, affinché sin dalla progettazione ogni dispositivo sia pensato come facilmente smontabile e riciclabile in ogni sua parte. In questo senso, il provvedimento promuove la cooperazione tra produttori e operatori degli impianti di trattamento, recupero e riciclaggio; favorisce la progettazione e la produzione ecocompatibili di apparecchiature elettriche ed elettroniche, al fine di facilitare le operazioni di riutilizzo e recupero dei rifiuti; sostiene il mercato dei materiali riciclati anche per la produzione di nuove apparecchiature.

Le misure previste fanno riferimento al decreto legislativo 16 febbraio 2011, n. 15, e agli specifici regolamenti europei citati in premessa. Ai fini dell’ottimizzazione del fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, ovvero dell’insieme delle attività necessarie per il corretto trattamento, recupero e riciclaggio dei rifiuti delle AEE, il regolamento stabilisce che i produttori prevedano l’implementazione di strategie di eco-progettazione volte a facilitare le operazioni di riuso e riciclo, incluse quelle relative a:

  • uso di materiali riciclabili e biodegradabili
  • riduzione della quantità e della diversità dei materiali
  • aumento della riciclabilità del prodotto e delle sue componenti
  • limitazione dell’uso di sostanze pericolose
  • ottimizzazione del disassemblaggio del prodotto

I produttori che dimostreranno di aver ridotto il costo di gestione del fine vita, potranno chiedere una riduzione dell’eco-contributo, previa verifica della documentazione presentata al Comitato di vigilanza e di controllo sulla gestione delle AEE.

Previste anche azioni di promozione della cooperazione tra produttori e operatori degli impianti di trattamento, recupero e riciclaggio, con la predisposizione di tutte le informazioni necessarie per la preparazione al riutilizzo e per un adeguato trattamento, nonché di linee guida per la progettazione, la produzione, lo smontaggio, il recupero e il riciclo.

Il regolamento vuole anche porre un argine al fenomeno dell’obsolescenza programmata, chiedendo ai produttori di aumentare la durata e l’affidabilità dei prodotti, facilitando manutenzione, riparazione e progettazione modulare. I produttori dovranno inoltre sostenere la costituzione di centri e reti accreditate di riparazione e riutilizzo per garantirne il ricondizionamento. I prodotti ricondizionati saranno coperti da garanzia minima di 12 mesi e riconoscibili ai consumatori finali per la presenza di un’apposita etichetta che reca l’indicazione “prodotto ricondizionato”.

Consulta il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale

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