Scenari

Economia circolare, l’Olanda vuole prodotti che durino di più

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Il progetto Products That Last spiega alle aziende come per avere successo sia necessario abbandonare il modello usa e getta.

Il ciclo di vita dei prodotti si riduce sempre di più. Li compriamo, li usiamo e li sostituiamo presto con uno nuovo. Basti pensare agli smartphone, che – vittime dell’incessante innovazione tecnologica che porta a modelli sempre più performanti – spesso vengono messi in un cassetto dopo nemmeno due anni. Molti di questi dispositivi, quando vengono condannati all’oblio, sono ancora funzionanti. Contro questo crescente fenomeno, è stato lanciato il progetto Products That Last (Prodotti che durano), finanziato dal ministero dell’Economia olandese e portato avanti dalla facoltà di Ingegneria dell’Università Tecnologica di Delft.

Products That Last mette assieme aziende e organizzazioni che puntano a essere leader nei settori della sostenibilità e dell’economia circolare – una di queste è il colosso Philips – per trovare modelli di business di successo attraverso prodotti che durino di più, minimizzando il consumo di risorse.

I cinque modelli di business che, secondo Products That Last, dovrebbero essere un punto di partenza per imprese e progettisti sono stati descritti in un articolo della testata britannica The Guardian:

  1. Il classico modello a lunga vita: flusso di entrate primarie derivante da prodotti di alta gamma con un lungo ciclo di vita (per esempio gli elettrodomestici tedeschi Miele)
  2. Il modello ibrido: combinazione di prodotti che durano molto e materiali di consumo con un breve ciclo di vita (per esempio le stampanti e fotocopiatrici Océ-Canon). Il flusso di entrate primarie arriva dalle continue vendite dei materiali di consumo
  3. Il modello che sfrutta il gap: il flusso di entrate primarie deriva dalla vendita di prodotti, parti e servizi basati su cicli di vita misti dei componenti (per esempio cartucce per stampanti che durano più dell’inchiostro che contengono, scarpe che durano più delle proprie suole
  4. Il modello ad accesso: fornisce accesso a un servizio e non proprietà del prodotto (è il caso del car sharing, in cui si paga l’utilizzo di un’auto che non si possiede). Il flusso di entrate primarie arriva dall’accesso ai prodotti.
  5. Il modello performance: assicura le prestazioni del prodotto piuttosto che il prodotto stesso. Il flusso di entrate primarie deriva dalle prestazioni ottenute.

Products That Last ha anche identificato sei strategie di progettazione che possono essere applicate per prevenire o spostare nel tempo l’obsolescenza percepita dei prodotti:

  1. La progettazione deve mettere in conto l’obsolescenza emozionale, creando prodotti che potranno piacere o godere di fiducia più a lungo, come nel caso di un orologio di lusso.
  2. La progettazione deve limitare l’obsolescenza funzionale sviluppando prodotti in grado di resistere all’usura, come nel caso degli elettrodomestici Miele
  3. La progettazione deve andare verso standard di compatibilità che pongano un freno all’obsolescenza sistemica, creando prodotti con componenti che possano andare bene per altri prodotti.
  4. La progettazione che favorisce la riparazione deve limitare l’obsolescenza funzionale, permettendo ai prodotti di essere mantenuti in condizioni ottimali.
  5. La progettazione che favorisce l’aggiornamento e l’adattabilità combatte l’obsolescenza sistemica permettendo modifiche e migliorie nel futuro.
  6. La progettazione per il montaggio e lo smontaggio permette di separare e rimontare in maniera semplice le componenti di un prodotto.

Fonte: The Guardian

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