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Un team di ricercatori ha messo a punto un dispositivo che recupera energia dal calore dissipato dai processi industriali.
Ogni anno, l’energia equivalente a miliardi di barili di petrolio viene sprecata nella forma di calore disperso dalle macchine e dai processi industriali. Recuperare questo potenziale potrebbe ridurre notevolmente i costi energetici. E’ quello che stanno cercando di fare scienziati di Australia e Malesia, che hanno sviluppato un sistema innovativo volto a massimizzare questo recupero.
Il calore può essere trasformato in elettricità da dispositivi chiamati generatori termoelettrici (TEG), composti da materiali che generano elettricità quando vengono attraversati da calore.
Già in passato, c’erano stati studi per usare i TEG nel recupero di energia dal calore generato da motori d’auto, stufe a legna e congelatori. Il problema era sempre lo stesso: i TEG possono convertire solo una piccola quantità del calore ricevuto, il resto viene dissipato.
I ricercatori hanno sviluppato un sistema in cui il TEG viene inserito tra due tubi di calore, dispositivi in grado di trasferire calore in maniera efficiente. Un tubo trasmette calore al TEG e l’altro raccoglie il calore dissipato.
Su due kilowatt di energia trasmessi al sistema, i ricercatori sono stati in grado di recuperare circa 1,35 kilowatt di calore: oltre il 67% dell’energia impiegata. Inoltre, il TEG ha generato 10,39 watt di elettricità durante il processo di recupero del calore.
Sia i tubi di calore sia i TEG sono dispositivi passivi che non richiedono l’utilizzo di energia per funzionare, se non quella di recupero. I risultati dimostrano che queste semplici macchine possono essere usate per generare elettricità e, al contempo, rendere il recupero di energia più efficiente. Il lavoro potrebbe fornire le basi per lo sviluppo, in futuro, di sistemi di recupero di energia su scala industriale.
Fonte: Science Daily
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