L’Italia del Riciclo 2016

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Il rapporto, realizzato da FISE UNIRE (Unione Nazionale Imprese Recupero) e Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, con la partnership di Recycling Point, mostra che l’industria nazionale del riciclo dei rifiuti si è ulteriormente rafforzata. Per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi, nel 2015 c’è stata una crescita del 5% in termini assoluti: 8,2 milioni di tonnellate, contro le 7,8 del 2014 e le 7,6 del 2013. Tutte le filiere evidenziano indici in crescita, ad eccezione dell’alluminio che vede diminuire le tonnellate avviate a riciclo (-1%) e la percentuale di riciclo sull’immesso a consumo (-4%). Si confermano le eccellenze nel tasso di riciclo di carta (80%), acciaio (73,4%), vetro (71%) e alluminio (70%), mentre registrano le percentuali di crescita più elevate i quantitativi avviati a recupero di plastica (+10%) e legno (+5%).
Buone notizie arrivano anche dal fronte del riciclo di pneumatici fuori uso e della frazione organica, entrambi in crescita del 5% rispetto al 2014, e dalla raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche che supera l’obiettivo dei 4 kg/abitante l’anno, intercettando il 41% dell’immesso al consumo, sebbene i nuovi obiettivi rimangano distanti. Il tasso di reimpiego e riciclo di veicoli fuori uso raggiunge l’83% del peso medio del veicolo, ancora lontano dal target previsto del 95%.

Nell’edizione di quest’anno, l’Italia del Riciclo dedica un ampio approfondimento all’economia circolare e alle quantità di rifiuti effettivamente trasformate dalle attività di recupero in materie prime seconde. Dall’analisi, che si focalizza sui cosiddetti rifiuti “tipici”, ovvero carta, vetro, plastica, legno e organico (presenti sia nel flusso dei rifiuti urbani che in quello degli speciali), si evince una produzione complessiva di materiali secondari pari a 10,6 milioni di tonnellate nel 2014, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente.
Per la carta il flusso degli imballaggi per la produzione di materie prime seconde rappresenta circa il 50% dell’input totale, cui fanno seguito i rifiuti domestici e assimilabili con oltre il 40%. Per il vetro il peso degli imballaggi è anche superiore, quasi il 60% dell’entrata complessiva; una componente di poco inferiore al 35% spetta poi al raggruppamento di tutti gli altri rifiuti, diversi sia da imballaggi sia da domestici e assimilabili. Per quanto riguarda la plastica, il flusso si ripartisce in due parti pressoché equivalenti tra imballaggi e altri rifiuti tipici. Sul legno, infine, quasi il 75% dell’input totale proviene dal flusso di tutti gli altri rifiuti tipici. Per l’organico, oltre l’85% dei rifiuti in ingresso è costituito da rifiuti domestici e assimilabili.

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