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A settembre 2016 le nazioni europee dovranno raggiungere un tasso di raccolta del 45%. L’Italia a fine 2015 è arrivata al 42%.
Sono sette gli stati membri dell’Unione Europea che hanno già raggiunto l’obiettivo di raccolta del 45% delle batterie previsto per il 25 settembre 2016. Si tratta di Slovacchia (66%), Lussemburgo (65%), Svezia (59%), Belgio (55%), Austria (54%), Finlandia (46%) e Bulgaria (45%).
Sia la Danimarca che la Germania sono a un solo punto dall’obiettivo, anche se il consorzio di raccolta tedesco GRS Batterie sostiene che il Paese ha raggiunto un tasso di raccolta del 45,9% nel 2015. Alla fine dell’anno scorso, secondo l’ultimo report del Centro di Coordinamento Pile e Accumulatori, l’Italia si è attestata sul 42%.
In fondo alla classifica della raccolta delle batterie ci sono Croazia e Cipro, con un magro 19%. Le due nazioni – il dato si riferisce al 2014 – sono precedute di poco da Malta (21%) e Estonia (22%), secondo i numeri forniti da Eurostat. Sembra dunque che molte nazioni europee non riusciranno a raggiungere i target di raccolta del 45% previsti per l’autunno di quest’anno.
La Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea stima che ogni anno circa 800 mila tonnellate di batterie usate per veicoli, 190 mila tonnellate di accumulatori industriali e 160 mila tonnellate di pile vengano immesse sul mercato europeo.
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