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Inaugurato in Veneto Mater-Biotech, il primo impianto al mondo che produce il butandiolo (un solvente) da materia rinnovabile.
Si chiama Mater-Biotech, si trova a Bottrighe, in provincia di Rovigo, ed è il primo impianto al mondo che produce su scala industriale una sostanza chimica – il butandiolo – utilizzando materie prime rinnovabili. È un primato tutto italiano quello che ha inaugurato Novamont, l’azienda di Novara che, sviluppando bioplastiche, è diventata uno dei leader del settore della bioeconomia.
Il butandiolo è un prodotto molto più di massa di quanto non si possa sospettare. Questo intermedio chimico ha un mercato in 3,5 miliardi di euro l’anno e, fino ad ora, è sempre stato ottenuto industrialmente solo da fonti fossili. È usato sia come solvente che per la produzione di plastiche, fibre elastiche e poliuretani.
Novamont, partendo da una tecnologia sviluppata da Genomatica – società californiana leader nel settore della bioingegneria – ha messo a punto una piattaforma biotecnologica che partendo da zuccheri attraverso l’azione di batteri di tipo escherichia-coli (e.coli) opportunamente ingegnerizzati, li trasforma in biobutandiolo.
Dall’integrazione tra la ricerca e il know-how industriale Novamont con la rivoluzionaria tecnologia di Genomatica nasce quindi un prodotto che verrà realizzato su scala industriale, 30.000 tonnellate anno a regime, con un risparmio di CO2 pari ad almeno il 50%. Ad accrescere il profilo della sostenibilità ambientale del biobutandiolo di Novamont anche l’efficienza energetica dell’impianto Mater-Biotech di Bottrighe, concepito per riutilizzare i sottoprodotti della lavorazione per il fabbisogno energetico dell’impianto stesso, ottimizzando così il ciclo di vita dell’intero processo.
“Mater-Biotech – commenta Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont – è un tassello di un sistema di impianti primi al mondo e interconnessi al quale dobbiamo guardare come un formidabile acceleratore, come un punto di moltiplicazione di opportunità della filiera delle bioplastiche e dei chemical, per chi produce materie prime, per chi fa prodotti finiti, per nuove idee imprenditoriali, per la creazione di posti di lavoro, per chi si preoccupa di progettare un futuro di maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.
Insieme ai centri di ricerca Novamont di Piana di Monte Verna e di Novara, costituisce una formidabile piattaforma per le biotecnologie industriali, dalla ricerca di base agli impianti flagship – conclude Bastioli – un’occasione per creare un vantaggio competitivo in collaborazione con altre realtà del settore accademico e industriale”.
Lo stabilimento di Bottrighe, a regime, darà lavoro a circa settanta persone e a 180-200 nell’indotto.
Per maggiori informazioni, consulta il sito di Novamont
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