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Una startup ha sfruttato le abbondanti piogge che colpiscono l’Olanda, facendole diventare una risorsa per un mercato assetato.
Ottimizzare il cambiamento climatico e il riuso? In Olanda è possibile grazie a una birra, creata a partire dal riutilizzo dell’acqua piovana, sempre più abbondante – e spesso sprecata – nei Paesi Bassi.
L’idea è di un piccolo gruppo di imprenditori di Amsterdam che, con l’aiuto dello stabilimento De Prael, hanno dato vita a Hemelswater (in olandese, “l’acqua del paradiso”), una birra da 5,7 gradi, prodotta a partire da acqua ultra filtrata, malto d’orzo biologico, frumento, luppolo e lievito.
“Si tratta di una bionda amara, come un’IPA – spiega il co fondatore dell’azienda Joris Hoebe – è piuttosto amara, fruttata e morbida”.
Tutto è cominciato grazie al programma governativo “Amsterdam a prova di pioggia”, che voleva rendere i cittadini consapevoli del problema delle piogge abbondanti, spingendoli ad attivarsi per incrementare la capacità della città di far fronte al problema, in modo tale che l’acqua piovana venisse assorbita o riutilizzata.
“Abbiamo avuto estati con moltissima pioggia – spiega Hoebe – Io, come hobby, producevo birra artigianale e avevo bisogno di molta acqua. A un certo punto ho pensato: perché non prendere due piccioni con una fava?”
Assieme a un gruppo di 4 studenti e un ricercatore, Hoebe ha posizionato due grandi cisterne nei sotterranei dell’Università di Amsterdam. Tutto accade durante due settimane di piogge abbondanti. In questo modo, il gruppo riesce a inviare mille litri di acqua piovana allo stabilimento De Prael, che nel frattempo era diventato loro partner.
Grazie a un sistema speciale per filtrare i batteri, l’acqua è stata purificata ed è nata Hemelswater. La birra è attualmente in vendita a 2 euro a bottiglia e sarà servita alla spina in diversi ristoranti e bar di Amsterdam, a circa 4 euro.
Fonte: The Guardian
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