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L’associazione USA lotta contro le leggi che limitano il ricondizionamento e i produttori che progettano dispositivi non riparabili.
Dopo anni di battaglie per i diritti di chi ricondiziona, ricicla e ripara dispositivi elettronici, nasce la prima associazione che difende gli interessi di un settore industriale sempre più in crescita che potrebbe diventare un pilastro dell’economia circolare del futuro. Si tratta di Repair.org, gruppo nato dalla Digital Right to Repair Coalition, che ha spinto (e spinge ancora) per una legislazione sul diritto a riparare negli stati americani di Minnesota e New York.
La mossa nasce per contrastare la proliferazione di leggi sul copyright onerose, dispositivi che sono progettati per non essere riparati, riusati o riciclati e pratiche commerciali che hanno effetti deleteri su riparatori e consumatori.
“E’ qualcosa che aspettavamo da tempo – spiega Gay Gordon-Byrne, direttore esecutivo del gruppo – Abbiamo tutte queste piccole imprese che cercano di riparare prodotti. Tutte avevano problemi diversi che ritenevano propri delle singole filiere in cui lavoravano. Poi ci siamo accorti che per tutti il problema era lo stesso.”
Tra i membri dell’organizzazione, figurano la Electronic Frontier Foundation, iFixit, la International Association of Medical Equipment Remarketers and Servicers, la Service Industry Association e molti altri.
In una dichiarazione a E-Scrap News, l’amministratore delegato di iFixit Kyle Weins ha spiegato: “Repair.org rappresenta tutti quelli che sono coinvolti nella riparazione e nel riuso della tecnologia, da chi lo fa per hobby al tecnico indipendente, passando per le organizzazioni ambientaliste e l’aftermarket. Stiamo lottando per proteggere i mezzi di sussistenza delle persone. Stiamo lottando per progettare le scelte dei consumatori. Stiamo lottando per riprenderci il diritto di riparare e riusare i prodotti. Ora, le nostre imprese stanno affrontando un numero di sfide senza precedenti: leggi restrittive sul copyright che impediscono il riuso, dispositivi impossibili da riparare, prodotti incredibilmente difficili da riciclare e politiche aziendali che stanno strangolando l’aftermarket. L’associazione Repair chiede un mercato libero e indipendente per la riparazione e il riuso, che comporterebbe benefici per l’ambiente, l’economia e i consumatori. Invitiamo tutti ad aiutarci in questa sfida. Stiamo lavorando su iniziative politiche che riguardano il riuso, sia a livello statale che federale.”
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